Lo scorso anno, in un wadi in Oman, ho conosciuto Saulo e Carla. Ero in viaggio con il socio (primo viaggio non in solitaria!), avevamo noleggiato una Nissan Patrol e vagabondavamo per l’Oman in cerca di luoghi dove io potessi picchettare la mia tenda.
Ci siamo rivisti a casa loro a Bergamo Alta, per una cena – e Saulo ha sfoggiato una pentola magica. L’aveva portata dallo Yemen, ricavata da un unico blocco di pietra, imbattibile per risotti e piatti a cottura lenta.
A Marco piaceva.
Così quest’anno ne ho inseguita una – e grazie a Saulo e Carla sono riuscita ad averla e a regalarla a Marco per Natale.
La pentola magica necessita di un trattamento speciale prima dell’uso: bisogna imburrarla tutta (dentro e fuori, manici etnici compresi), riempirla d’acqua a temperatura ambiente, infilarla in un forno freddo, portarlo a 200° e lasciarcela per 2 ore. Poi bisogna farla raffreddare e lavarla con solo una spugna non abrasiva.
Adesso la pentola ha cambiato colore, si è fatta tutta scura ed è pronta all’uso!
FOOORTEEEEEEEEEEE