Nell’aurea bolla edita da Alessio
Comneno per onorare con maestà sua madre
la molto savia kyrie Anna Dalassene
– d’opere e d’indole preclara –
vi sono elogi vari; ma una frase
su tutte, bella e nobile
vale la pena qui di riportare
“il mio, il tuo queste fredde parole da noi mai pronunciate”
Constantinos Kavafis (Alessandria d’Egitto, 1863 – 1933)
Per caso ho letto questa poesia proprio il giorno in cui è morto il Ragioniere, alla quale sarebbe tanto piaciuta.
Eppure ricordo le mie riflessioni di studentessa sull’art. 42 della Costituzione e sull’832 del Codice civile – e amo alla follia le cose che mi appartengono. // Non le persone: quelle non ti appartengono mai. //