Ho riascoltato il target=”_blank”>Discorso di Steve Jobs ai neolaureati di Stanford del 2005, che è bellissimo e merita davvero 15 minuti.
Jobs racconta 3 storie.
La prima storia è about connecting the dots (e mi ricorda tanto l’aneddoto della Blixen sul disegno della cicogna).
“Non è possibile unire i puntini guardando avanti; si possono unire solo guardando indietro.
Devi credere che i punti si uniranno in futuro.
Devi credere in qualcosa, perchè believing that the dots will connect down the road will give you the confidence to follow your heart.
And that would make all the difference.”
La seconda storia riguarda il suo licenziamento da Apple, quando aveva 30 anni.
Nonostante la disperazione di allora, Jobs dice che è la cosa migliore che gli potesse succedere. Tornato debuttante, ha vissuto un periodo di estrema creatività, fondando NeXT e Pixar (e ha incontrato sua moglie).
“A volte la vita ci colpisce come un mattone in testa. Non perdete la fede. Sono convinto che l’unica cosa che mi ha trattenuto dal mollare tutto è stato l’amore per quello che ho fatto. Dovete trovare quello che amate.
L’unico modo per fare un buon lavoro è amare quello che fate.
Se ancora non l’avete trovato, keep looking.”
La terza storia è sulla morte.
“La morte è con tutta probabilità la più grande invenzione della vita.
E’ l’agente di cambiamento della vita, spazza via il vecchio per far posto al nuovo.
Il tempo è limitato, per cui non sprecatelo vivendo la vita di qualcun altro.
Abbiate il coraggio di seguire il vostro cuore e la vostra intuizione.
Everything else is secondary. “
Belle !
Tutte 3 le storie sono significative, ma se ne dovessi scegliere una per me, al momento sceglierei la prima.
E tu in quale ti ritrovi maggiormente ??
Anche io la prima 🙂