Chi prepara la maratona sa bene cosa sono e le aspetta con gli stati d’animo più disparati (ansia, terrore, curiosità, trepidazione).
Le lunghe non le dimentichi, perchè ognuna ha la sua storia (rigorosamente annotata sul diario), ognuna rappresenta una sfida ai propri limiti e perchè in fondo – come dice Nunzia – “La corsa non ti regala niente”, quindi si tratta sempre di prove dure.
Oggi la convocazione era alle 8, davanti al negozio di Angela, e la lunga dei 27km sarà ricordata come “quella del blocco”, perchè abbiamo dovuto alzarci alle 6, lasciare l’auto in un parcheggio della metro, e scarpinare fino a Crocetta al ritorno.
Abbiamo corso prima nel parco Sempione, poi lungo il Naviglio (siamo arrivati fino a Gaggiano!) – 2:1 (ma gli ultimi 2.5km ho fatto 1:1) – di cui 20km con il ginocchio chiuso in una morsa d’acciaio che quasi vanificava il piacere di chiacchierare con Nunzia, Alba e Valentina sotto il sole e con una temperatura finalmente accettabile.
Correndo si ascoltano un sacco di storie e viene fuori la personalità di tutti – Nunzia che con tutta calma psicanalizza un ginocchio (e la proprietaria), Alba che alla faccia dei preparati chimici e delle caramelle magiche sfodera un bel cioccolato al latte, Davide che è organizzatissimo, Maria-Louise che, fresca come una rosa, propone di fare di corsa, senza intervalli, gli ultimi 5km.
Vado a fare un bagno di sale. Poi passerò al ghiaccio.
La domanda è: correre è uno sport estremo o sono io che sono estremamente delicatina? E soprattutto: come faremo a recuperare l’auto abbandonata sul marciapiedi?
Mi sa che sei tu un po’ delicatina… e poi si chiamano *i lunghi*, non le lunghe, non sono mica un paio di calze! E’ per quello che ti fanno venire male al ginocchio, tu gli cambi sesso e quelli si vendicano.
Ma Compagno Franco, ti sei londinesizzato! A Milano si dice le “uscite” lunghe!