Frankfurt airport

inserito il 6 Novembre 2011
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Sono in viaggio per Hong Kong e sono felice.
Accampata ad un tavolino del gate B dell’aeroporto di Francoforte, in attesa del volo Lufthansa che mi porterà dall’altra parte del mondo, in una città che inseguo da tanto tempo / da una chiacchierata con Heidi, in un pomeriggio trascorso su una barca a vela – milioni di anni fa.


Ho il MacBook, il mouse, e persino la connessione. Le Aiscs viola, la mia borsa da viaggio, la felpa con il cappuccio / ho imbarcato lo zaino e prenotato un hotel dove si scandalizzeranno vedendomi arrivare, una via di mezzo tra un esploratore e un backpacker.

Qui c’è un cielo incedibile, sereno, con poche nuvole che sembrano un acquarello disegnato da Cezanne negli ultimi anni di vita. A Milano stamattina piovigginava, il cielo era una coperta grigia stesa su una pigra domenica d’autunno. A Seregno una banda e alcuni cori commemoravano il 4/11 (che era anche il compleanno della nonna).
Ancora non fa freddo.

Ieri sera girovagavo per Milano sotto la pioggia – sono entrata in duomo e poi a Palazzo Reale, per vedere la mostra di Cezanne curata da Rudy Chiappini. C’erano 3 pezzi fantastici / l’autoritratto, la natura morta con il cesto (imperdibile) e il paysan assis /.
I negozi parlano già di Natale, a me sembra lontano mille miglia; in compenso mi piace avventurarmi sotto la pioggia, di sabato – quando non hai fretta e puoi tuffarti in una mostra o in un negozio, solo per curiosare.

Sto leggendo “L’accademia dei sogni” di Gibson, che mi ha regalato un cliente l’estate scorsa (e che era finito sotto la pila dei libri sul divano). Non è il mio genere, ma ci sono alcune pagine con spunti interessanti; mi piace ad esempio la teoria del jet lag della protagonista, che ne fa una questione di sdoppiamento corpo/anima (l’anima viaggià più lentamente del corpo). Mi piace la dichiarazione del cattivo per cui “ogni pubblicià in grado di attecchire davvero si rivolge alla mente più antica, che va oltre il linguaggio e la logica” e la sua ricerca dell’eccellenza.

Soprattutto, ho voglia di vedere Hong Kong, di aprire gli occhi, imparare. Raccontare quello che vedo. Sedermi in un bar e restare a guardare questa parte di Cina con la sua moneta e il suo voler continuare ad essere senza padroni.

categoria: // Backpack

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