Sono in aeroporto a Shanghai, torno ad HK.
Il terminal 2 è luminoso, molto bello, con il soffitto che disegna un’onda. Stamattina ho preso la metro e attraversato il fiume, sono andata sotto la torre, che è stata piazzata lì quando ancora la città non si estendeva oltre il Bund.
Poi di nuovo il Maglev, che questa volta ha toccato i 430km/h (impressionante).
Stamattina parlavo con Marco su Skype / pazzesco, così facile! / e gli dicevo che qui è come essere in una città occidentale che però non è abitata da occidentali.
E’ una copia, popolata da cinesi che vestono come occidentali.
Non è come essere in India, o nei paesi arabi: lì tutto è diverso, c’è un’identità diversa che traspare dalle città, dall’architettura, dal paesaggio, da come si veste la gente, e quindi rende ovvia la differenza culturale. Qui no. E’ come se ci avessero rubato l’identità, quasi non ne avessero una propria.
Certo, Dubai è piena di grattacieli – ma capisci di essere in un paese arabo, dove comandano quelli con il cencio in testa e gli piace circondarsi di cose belle per non regnare sul deserto; e vedi intorno un sacco di occidentali.
HK è una colonia dove comandano i soldi, un paradiso fiscale – e come scrivevo, è una sorta di bonsai creato da fantasie occidentali.
Shanghai no, Shanghai degli occidentali se ne frega: o meglio, li usa. Li copia mantenendo la propria forma mentis. A Shanghai i colonizzati siamo noi occidentali, inermi di fronte al sistema che tutto può togliere, rinchiusi dietro una barriera linguistica che pochi tentano di superare.
Marco mi ha chiesto se ci si può vivere; ho risposto che lo stacco culturale è troppo grande, (ovvio). In realtà, se HK è il mondo allo specchio, qui è uno specchio capovolto, un’altra dimensione, che è interessantissima da capire (sempre che sia possibile).
E’ come un mondo di fantasy – somiglia al nostro, ma con tratti che ti allontanano dal nostro.
Per esempio: l’importanza della numerologia: il 6, l’8, il 9, il 10, l’11, ognuno con un significato. Come funzionano le logiche dell’adv? Cosa determina il successo o l’insuccesso di un sito? Quanto pesa la cultura manga giapponese (ci sono pupazzi e faccine dappertutto). Anche i colori sono letti in modo diverso; mi raccontava Federico che fino a qualche anno fa la borsa in rosso era una cosa posiva per loro (il rosso è il colore della forza); poi li hanno confusi adattandosi al resto del mondo.
Forse la cosa che mi ha colpito di più è che Google non funziona bene qui (boicottato). A Facebook non si accede.