Ieri ho incontrato una persona straordinaria – e mi sono commossa.
Era una giornata bellissima, calda (anche oggi lo è) – il sabato di Carnevale a Milano; avevo appuntamento alle 17 da Sissi, ma per un caso strano sono arrivata in anticipo.
Ho parcheggiato in Via Poerio, pensavo di fare un giro a piedi a guardare i negozi, senza il piumino indosso / sembra impossibile che il freddo sia scomparso così, tutto di colpo.
Camminavo verso Corso Concordia e mi ha incuriosito la vetrina (unica, impolverata) di un negozio di libri di musica. Dentro si intravedeva una signora che fumava ad un tavolo, ascoltando musica da un apparecchio appoggiato su uno sgabello. Tutto aveva un’aria antica: la signora, il negozio, i libri, la macchina da scrivere appoggiata sul tavolo, il telefono.
Sono entrata scusandomi, c’era una catena che teneva chiusa la porta e non ero certa che il negozio fosse aperto.
Così ho incontrato la Signora Renata Vercesi, che mi ha incantata, trasportandomi per mezz’ora nel suo mondo fatto di musica, di ricordi, di storie.
Tanto tempo fa, a Lisbona, avevo conosciuto uno scrittore, anche lui proprietario di una libreria. Anche lui straordinario, mi aveva accompagnata a fare un giro per Lisbona, e portato a vedere la chiesa dalle pareti bruciate, che resta l’emozione più forte di quel viaggio.
Anche in quei giorni, piangevo. Tornai con un CD di Amalia Rodriguez, e uno per Marco, che ancora non era mio socio.
Ho visto una biografia sulla Callas e ho pensato che stranamente non ne avevo letta nessuna; in realtà ce n’erano almeno una decina, tranne quella che secondo la Signora Renata è la più bella: quella scritta da Meneghini, che non si trova più.
Così la Signora mi ha mostrato una foto della Callas, con dedica – e ci siamo emozionate entrambe, ricordando un personaggio così tragico, una voce così bella.
Le ho detto la verità: mi piace l’opera, ma ne so poco.
Mi ha detto di andare a comprare “La Sonnambula”, e poi di tornare da lei prima di ascoltarla: perchè mi possa raccontare, lei che l’ha vista alla Scala.
Ecco, la Signora Renata ha vissuto di musica: prima lavorando alla Ricordi, poi nel suo negozio. Dice che non si rendevano conto allora, lei e i suoi amici appassionati come lei, di stare vivendo l’ultima grande stagione dell’opera. Dice che oggi ci sono cantanti valide, che sanno cantare: ma nessuna che sappia trasmettere un’emozione, come sapeva fare Maria Callas.
In mezz’ora / quando il tempo rallenta, e sembra non esistere più, e ti senti sospesa nella vita, davanti a un prodigio, un privilegio!, che è un incontro, una MEMORIA, un lascito / ho imparato qualcosa che non dimenticherò da una donna che è stata testimone di una leggenda. Mi ha raccontato della sua cliente giapponese, alla quale ha spedito una foto della Callas autografata (lei ne aveva due: e ha pensato che essendo anziana fosse giusto tramandare un simile tesoro a qualcuna con una grande passione). Senza computer, vivendo davvero un’altra epoca, la Signora Renata si tiene in contatto con tutto ciò che è musica.
Sono uscita trasognata, con una biografia scritta nel 1960, quando Maria Callas era ancora viva.
E con Alessandro sono andata alla Ricordi, a comprare “La Sonnambula”, e il libretto.
C’era una luce straodinaria, e il Duomo era illuminato, e c’era profumo di primavera nell’aria.
Il Trovatore (il nome viene da una seduta spiritica)
Via Carlo Poerio 3
T. 02.76001656