Ieri colazione a spasso per Little Italy, al Cafè Gitane / 242 Mott St. /, dove ero stata con Flavia 3 anni fa. E’ un locale minuscolo, che adoro per l’atmosfera.
Come da copione, sole e cielo azzurro, aria freddissima. Abbiamo passeggiato per Soho entrando in tutti i negozi, fatto uno spuntino a base di sushi da Dean and De Luca (immenso), agguantato uno yogurt con frutti di bosco.
Tornati in hotel a depositare il fardello, siamo ripartiti per un giro nel Meatpacking district, fermandoci in una bakery a smangiucchiare un toast all’avocado.
Alla 14ma siamo saliti sulla strada sopraelevata (the high line), che corre lungo i binari di un vecchio tram, come ci aveva suggerito il maratoneta incontrato il primo giorno.
Una magia: New York vista da una prospettiva insolita, lontana dal traffico, in una passeggiata vista Hudson tra arbusti, fiori tardivi, panchine di legno, tavolini di ferro, palazzi di vetro.
La sera siamo stati da Peter Luger Steakhouse a Brooklyn, dove abbiamo mangiato la sola cosa presente nel menu: la T-bone per 2.
Peter Luger è una macchina da guerra per la produzione della bistecca: tocca prenotare, accontentarsi degli orari che propongono (noi siamo stati fortunati, perchè eravamo nel turno delle 20.45), e si mangia solo la specialità della casa, magari con possibilità di scelta del contorno. Bistecca comunque spettacolare, fama giustamente meritata.