Sabato bella camminata tra i boschi col vestito autunnale e i prati ingialliti, lungo il sentiero 104, fino al Rifugio Grassi.
Camminare in mezzo alla natura è un privilegio / ORO, direbbe Franco /.
C’erano milioni di foglie sul sentiero in mezzo al bosco, a formare un tappeto che attutiva i nostri passi, e dal passo si apriva un paesaggio solitario, magico.
Partenza 7.30 dal Bonaldi, il gruppo era numeroso e si è un po’ frastagliato durante la camminata (16km circa).
C’erano: Cristina con il Paridino, Gianni, Serenella con Lea, Franco, Beppe, Massimo con Kiss, Rosy e Eric, Katia.
Sono così fiera di questo Gruppo che non c’è: ognuno è un personaggio, e ha un sacco di storie da raccontare.
Beppe che conosce tutti i rifugi, Franco che è così romantico, Massimo sempre in cammino, Rosy luminosa, Cristina straripante di energia, Gianni così pacato e saggio, Eric con cui puoi parlare di tutto.
Si è parlato un sacco di viaggi, perchè manca 1 mese a Natale – ed è tempo di decidere; alcuni andranno in Oman, e mi è venuta una grande nostalgia di quel viaggio bellissimo.
Pranzo buonissimo al Rifugio, con minestrone e una fetta di torta alla ricotta e mirtilli appena sfornata, e un salamino portato da Beppe.
Al Rifugio, Franco ha conosciuto una donna che mi è piaciuta tantissimo: Patrizia, che aveva un giubbottino blu dello stesso colore del pile di Franco, ed era arrivata fin lì in bicicletta. Ci ha raccontato di aver avuto una figlia, Beatrice, a 40 anni e di aver cominciato ad andare in bicicletta a 41 (ora ne ha 57). Bellissima donna, mi piacerebbe rivederla.
Lungo la strada, ho sentito Rosy parlare a suo figlio (che ora vive a Perugia), al telefono, e dirgli: “un po’ di impegno, dai, un po’ di entusiasmo”. Mi ha ricordato Cristina, che la settimana scorsa parlava invece alla figlia, un po’ giù di morale.
Le mamme, che cosa incredibile.