Il Vaticano è ufficialmente in spending review.
Il nuovo Papa se ne va in giro con croce di ferro, paga personalmente il conto dell’albergo, disdegna le scarpette rosse, pare addirittura che se ne infischi degli abiti imposti dal suo ruolo. Si vedono foto di (alti) prelati e Papa in giro con un pulmino: auto blu e papa-mobile giacciono inutilizzate nelle scuderie vaticane.
I fedeli se lo godono tutto, il nuovo Papa Francesco, che è super simpatico e morigerato, in linea con i tempi che corrono, e ha pure l’accento di Belen, che televisivamente parlando non guasta.
Lui incita a non lasciarsi prendere dal pessimismo e parla la lingua del popolo. E sa conquistare anche i 6.000 giornalisti riuniti con il fiato sospeso alla sua prima conferenza stampa.
Non si può non inchinarsi alla Santa Madre Chiesa, che il marketing lo sa fare “da dio” (e che è l’unica istituzione che si conosca ad aver passato i due millenni di storia, alla faccia del mezzo millennio dell’ormai moribondo Monte Paschi di Siena). Il CDA (!) ha scelto l’uomo giusto e gli azionisti in piazza lo hanno subito capito: vittoria su tutta la linea, e sono pronta a scommettere che con questa mossa riguadagneranno quote di mercato in Sud America, alla faccia dei competitors.
Onore al merito, peccato che l’Italia non sappia muoversi con la stessa abilità e lungimiranza; fa pensare però, che l’istituzione più antica della storia del mondo sia retta da un monarca supremo, che regna vita natural durante (con la recente eccezione di Papa Benedetto XVI) e che non può tramandare la carica a figli naturali.
Forse la democrazia, con l’alternarsi di fazioni politiche che pensano con un orizzonte a dir tanto quinquennale, – di cui il nostro Parlamento appena insediato sta dando la prova peggiore – non è sempre in grado di garantire le scelte migliori per il sistema, come sostiene il Sultano dell’Oman.
In compenso oggi piove e fa freddo, dopo due giorni luminosi ma freddi. Ieri è stata una giornata tremenda, di quelle in cui ti ritrovi sveglia nel cuore della notte a pensare a come sarebbe carino, in fondo, vendere banane in un chioschetto sudamericano.
Certo, qualche ragno gigante potrebbe tentare di mangiarsi i miei gatti, ma tutto sommato la probabilità non è così alta.
Si potrebbe tentare.