Sono ad Arki, in una delle 3 taverne dell’isola, che si chiama Tripas.
Antonis, che mi ha mandato qui, mi ha raccontato che un tempo era la casa della famiglia di sua madre, e che ci fu un temporale fortissimo: pioveva in casa e non c’era pavimento, tutto era allagato. Uno dei fratelli ebbe l’idea di prendere un attrezzo e di fare dei buchi nel pavimento per far defluire l’acqua.
Da allora il suo soprannome è Tripas, colui che fa i buchi; la casa è diventata una taverna bellissima e piena di gente, e porta il suo nome.
Su Arki vivono una trentina di persone; a “settlement” lo indicano le descrizioni dell’isola in inglese.
Sono arrivata stamattina, e ad aspettarmi c’era Endokia, la mamma di Antonis, che mi ha guidato fino alla sua casa, che è bianca e bellissima, sulla collina affacciata sul porticciolo, con una veranda enorme, 4 o 5 gatti (che dormivano beati), e tanto gusto ovunque.
Una casa viva, personale, bella. Dietro casa ci sono 4 stanze pure molto belle, curate nei dettagli, ciascuna identificata da un colore, ciascuna con il suo bagno e la sua piccola veranda.
Io sono nella stanza gialla, che ha persino una zanzariera gigante.
La mamma di Antonis è una bella signora, che indossa con gusto i gioielli di ceramica realizzati dalla nuora, è gentilissima, molto fine e tanto tanto serena.
Ho pensato molto a questo, alla serenità che trasmette questa gente – e a come deve essere vivere in questi posti, e lasciare le porte aperte senza paura e Jack-Jack libero di correre ovunque.
Sono stata in una spiaggia vicino al porto stamattina, poi a pranzo (onion pie) e verso sera nella spiaggia più bella, che si chiama Tiganakia, e che si raggiunge a piedi, camminando una mezz’ora su una strada che poi diventa (senza indicazioni) una mulattiera e poi, passato un ulivo millenario (gigante! Ne ho visti così solo in Israele), un sentiero.
Ora sono qui a mangiare il makrele, che è pesce azzurro e che mi hanno consigliato, ma non so di preciso cosa sia. Marco lo saprebbe subito e certo avrebbe scelto lo scorfano – bello ma troppo grande per me da sola.
Sono vestita di bianco, e molto, molto felice – di nulla in fondo, e in realtà di tutto: di viaggiare, di camminare su quest’isola minuscola dove sono arrivata per caso, su suggerimento di un ragazzo che ha un bambino di nome Odysseus, di una serata serena e del vento, di essere abbronzata e incinta. E’ proprio una magia.
Endokia’s Rooms / www.arki-island.com / info@arki-island.com / T. 2109563679, M. 6973558040.