A Sara e Maria
Il mondo è incredibilmente bello. Forse l’avevo dimenticato, ma l’ho visto da lontano e adesso ne ho le prove. Però anche da vicino può essere meraviglioso se guardato con gli occhi giusti: occhi come i vostri, che osservano col dono della curiosità, illuminata dalla luce della meraviglia. Occhi che credono ancora all’incanto e non se ne vergognano, che comprendono senza bisogno di spiegazioni.
È l’unico mondo che abbiamo e contiene qualcosa di estremamente prezioso: il futuro.
Ogni futuro è grande come il mondo intero. Il futuro, così come il mondo, non vi appartiene, ma è nelle vostre mani. È unico ma non è mai uguale. Sembra infinito, ma è solo infinitamente fragile.
Vorrei potervi indicare la strada che porta al vostro futuro, ma non è questo il compito di un padre. Quello che invece vorrei darvi è la mappa che contiene tutte le strade, affinché voi possiate scegliere il percorso.
Siete ancora piccole per capirlo, ma voi bimbi siete molto più ricchi di noi adulti. Avete a disposizione un capitale che anche il più ricco degli uomini vi invidia: il tempo. Avete da poco iniziato a frequentare la scuola, e senza saperlo avete iniziato a investire questo vostro tesoro, per farlo crescere, trasformandolo in conoscenza, in esperienza, in ricordi. Questo è il solo bagaglio che potrete portare con voi, mentre viaggerete seguendo quella mappa che vorrei potervi dare.
Presto incontrerete i primi problemi, le prime sfide: a ogni bivio in quella mappa, dovrete contare su ciò che avrete portato con voi per scegliere una strada. Inizialmente non vi sarà alcuna differenza: molte strade vi condurranno alla stessa destinazione, e cambierà solo il paesaggio, o forse la distanza. Ma prima o poi, il cammino che sceglierete divergerà dal precedente in maniera irreversibile, e non ci saranno molte occasioni per tornare indietro.
Ho imparato questo: avrete abbastanza tempo per scegliere il vostro cammino. A volte, scoprirete che il cammino non esisteva fino a che non avrete fatto il primo passo. Non ha importanza. L’unica cosa che conta è che amiate camminare.
Scegliete quel che amate, amate quel che avrete scelto!
E se il bivio sarà impervio – quando gli ostacoli sembreranno insormontabili, quando la luce non arriverà a illuminarvi il passo – sappiate che a volte è necessario perdersi nel buio per potersi trovare. Abbracciate le difficoltà: impreziosiranno il percorso. Cercate le sfide: renderanno il passo più sicuro.
Infine: avrete dei compagni di viaggio, che a volte seguiranno lo stesso sentiero, altre se ne allontaneranno per poi ritrovarvi o sparire per sempre. Amerete la loro compagnia, e ne sentirete la mancanza quando se ne andranno. E se porteranno via con sé parte del vostro bagaglio, controllate bene: vi accorgerete che non solo non vi mancherà nulla, ma vi sarete arricchite.
Luca Parmitano. Lettera alle figlie Sara e Maria
pubblicata su L’espresso il 9.01.2014