Eccoti qui, arrivata quando (forse) dovevi arrivare, chissà perchè.
Vieni dal Sud, sei stata lasciata in canile e una veterinaria ha chiamato Gabriella del Rifugio San Francesco, perchè venisse a prenderti: troppo bellina, abituata a stare in casa, probabilmente disperata.
Qualche giorno dopo sei arrivata da noi, il 22 marzo, prendendo un passaggio in auto da Cecile, che ha adottato altri 2 cani del rifugio.
Ci segui come un’ombra, timorosa di essere lasciata di nuovo senza famiglia. Hai 9 mesi e sei adrenalina pura, una meticcetta simpatica, frizzante, gioiosa, birbante, perchè salti sui divani, vuoi giocare con i gatti che ti soffiano e provi e riprovi fino a che non ti vincono le lusinghe di un biscotto. Vieni in ufficio con noi, sonnecchiando sul sedile posteriore della mia 500, poi dormicchi sotto la mia scrivania, portando nella tua cuccia ogni sorta di tesori: bottiglie di plastica, pelouche.
Hai messo a soqquadro casa e abitudini, ma tant’è: ormai sei qui e piano piano tutto andrà a posto.
Ayrton ti dà i biscottini in bocca e ride, si infila nella tua cuccia, ti guarda correre. Crescerete insieme, diventerete inseparabili.
Io ti porto a fare lunghe passeggiate la mattina, quando sorge il sole: insieme esploriamo la città, percorriamo vicoli e piazze, annusiamo, cerchiamo.
Ora sei qui che sonnecchi beata sul divano, la bocca all’insù, nascosta dietro una foglia e un serpente.
Fare qualcosa di buono a volte non è facile come sembra, però la vita – in un modo o nell’altro – ti ricompensa.