Ti vedo dormire nel tuo lettino, abbracciato al tuo Ciccio, e non posso fare a meno di ringraziare il Signore perché ti ha mandato qui.
Mi sembri un dono incredibile della vita, davvero sei il viaggio più bello.
Mi basta guardarti perché tutto il resto assuma una proporzione diversa.
Oggi pomeriggio mi mancavi, avrei voluto piantar lì tutto e tornare a Seregno, e portarti a passeggio sotto il sole.
Qualche giorno fa mi ha chiamato Enrico S. Non ci sentivamo da due anni e la prima cosa che ho fatto è raccontargli di te.