Ieri sera cotoletta al Paper moon per festeggiare l’arrivo di un X5.
Che bello camminare a mezzanotte per le vie del quadrilatero, sbirciando le vetrine e lamentandosi di non aver comprato nulla con i saldi – ormai nei negozi del centro è arrivata la primavera.
Si parlava di aziende e di moda, di New York e di clienti russi (incredibile sentirsi dire da un uomo quello che tutte le donne sanno: il portafoglio è solo Vuitton e le scarpe sono l’accessorio più importante che ci sia).
Si rifletteva sulla ricerca del bello – aspirazione radicata nell’uomo (e nella donna) sin dalla notte dei tempi; vuoi mettere la soddisfazione di disegnare un oggetto bello e poi di vederlo addosso alle persone, oppure nelle loro case? E che importa se spesso queste persone l’oggetto bello non lo capiscono? // Dopotutto conoscono il brand, sanno leggere il cartellino del prezzo e sono dotate di carta di credito. //
Noi ragioniamo in termini un po’ più ampi: ci piacciono i progetti belli, dove per “belli” solitamente intendiamo quelli che hanno maggiore successo. Ci piace entrare nelle meccaniche di un settore e nelle logiche di un target (!), per ottenere un risultato, realizzare un sito web che diventi un riferimento.
E’ complesso – Vito direbbe che rischiamo la celebrazione del paciarottismo.
Io ascoltavo e pensavo ai grilli e alle cavallette della Redbug. E a una società che si chiamerà Acromantula.
Numi.