Il Sig. Innova et Bella ama le belle cose, e questo traspare da tutto quanto lo circonda.
Le sue società hanno uffici bellissimi in Via Fatebenefratelli – sala riunioni con soffitto a volta in parte deturpato dall’esplosione di una bomba nel 1943 (ma ricorda un Burri… e quindi è stato lasciato come memento), pavimenti originali di marmo riscoperti sotto una moquette grigioblu, bagni di design purissimo.
La sua stanza ha 2 finestroni affacciati su un parco secolare (con magnolia in fiore probabilmente anche d’inverno) / perchè Milano si nasconde, non è come Roma che ostenta tutto.
Ama Brera (perchè è bella). Le Porsche, che nomina spesso.
E’ colto. Gli piace la storia; gli piacciono i racconti di guerra e le metafore militari (così il rapporto con i fornitori diventa un corridoio di approvvigionamenti). E’ attento a quanto succede e ha opinioni, che però, da signore, non grida ai 4 venti.
E’ intelligente, come tutti gli strateghi. Capisce quali sono le criticità e sa trovare la via di uscita.
Parla di relazioni, sottolineando l’importanza per le società di dominare una parte della relazioni del cliente, perchè è quello che ti consente di essere scelto e di ampliare la gamma di prodotti che puoi vendere al cliente.
Insomma, parlarci è un gran piacere: ti ritrovi al tempo della Blixen, e ti conforta anche solo sapere che possano esistere ancora uomini così.
Come diceva Shakespere: tutto è teatro, in questo caso davvero perfetto.