Che noia l’influenza! Da ieri sono ko, costretta a fare la spola tra letto e divano. Assistita giorno e notte da gatti pelosi, impossibilitata praticamente a tutto.

Sabato pomeriggio pioveva, ma Milano è bella anche con la pioggia.
Al rientro dal WHD, giovedì pomeriggio, c’erano 22°, eppure sabato sembrava di essere tornati a ottobre inoltrato, non fosse stato per le vetrine dei negozi, straripanti di beige, di bianco, di verde, di blu.
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The future is already here
it is just not very evenly distribuited
(William Gibson)

Just do what you do best / Ditlev Bredahl

Workloads don’t care about your infrastructure. They just want to work. / Ditlev Bredahl

It is all about to be found. / Ulric Retzlaff

La fumata bianca del Conclave è sempre un’emozione grande.
Così ieri sera eravamo in ufficio quando Arianna ha detto: fumata bianca!
Dopo un’ora di trepidazione, ecco l’anziano cardinale protodiacono annunciare con voce tremante: Annunzio vobus gaudium magnum: habemus papam, e il nome del papa.
E’ il cardinale Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires, che ha scelto il nome di Francesco.
E’ il primo papa sudamericano (e gesuita!) della storia, e il primo a scegliere il nome del Santo di Assisi.
Il nuovo papa è super simpatico: ha salutato la folla di oltre 100.000 persone assiepate in Piazza San Pietro dicendo “Fratelli e sorelle buonasera. Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali sono andati a prenderlo quasi alla fine del mondo. Ma siamo qui..“.

Mio vero

Sii dolce con me. Sii gentile
È breve il tempo che resta. Poi
saremo scie luminosissime.
E quanta nostalgia avremo
dell’umano. Come ora ne
abbiamo dell’infinità.

(Mariangela Gualtieri, frammento da Mio vero, da Bestia di gioia)

Giornate di cielo azzurro: febbraio è finito / finalmente! / e marzo ha il sapore di un nuovo inizio. Le vetrine dei negozi e le pagine delle riviste sono piene di nuovi colori e modelli, l’aria si muove e persino le mosche sono ricomparse, con grande gioia di Iran.
Ieri pomeriggio il termometro della 500 segnava 17°.

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Nevica. Quando sono uscita dall’ufficio erano quasi le 14 e sembrava che una macchina impazzita sparasse pop-corn sulla tangenziale.
E’ anche domenica di voto: al seggio c’era la coda per votare, e le scatole di cartone sembravano già piene.
Qualche giorno fa Piazza Duomo a Milano e poi Piazza San Giovanni a Roma straripavano di grillini, al grido di Mandiamoli a casa!
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